Riti e Miti, il Campanaccio nei Sassi
A Matera l’artigianato artistico di Rocco Giammetta
Sarà inaugurata sabato 6 agosto alle ore 18,00 presso la chiesa di Mater Domini, in Piazza Vittorio Veneto, a Matera, la mostra di artigianato artistico “Riti e Miti, il Campanaccio nei Sassi” dell’artista lucano Rocco Giammetta.
L’esposizione, visitabile fino al prossimo 31 agosto, realizzata con il patrocinio del Comune di Matera e l’Istituto Diocesano per il Sostentamento del Clero dell’Arcidiocesi di Matera – Irsina in collaborazione con l’Ufficio Mostre ed Eventi della Soc. Coop. Sociale “Oltre l’Arte”, racchiude una selezione di circa trenta opere, in ferro sapientemente modellato, ispirate alla tradizione del Campanaccio di San Mauro Forte, paese di nascita e residenza dell’artista.
Rito scaramantico e propiziatorio dal sapore antico, il Campanaccio segue un cerimoniale pagano legato al culto della terra e della transumanza delle mandrie, che si festeggia in onore di Sant’Antonio Abate, a metà gennaio.
La tradizione vuole che il fragore di grosse campane , agitate a ritmo cadenzato e quasi ipnotico, allontani disgrazie e spiriti maligni propiziando così un buon raccolto annuale.
La campana assume dunque il significato di talismano artistico ricco di energia positiva.
Tutte le opere in mostra sono miniature di personaggi ispirati ai “liberi suonatori di campanacci” e campane di varie dimensioni utilizzate durante la caratteristica sfilata che si svolge, ogni anno il 15 e 16 gennaio, all’ombra dell’imponente Torre Normanna (anch’essa ricreata in miniatura) e per i vicoli del centro storico del paese di San Mauro Forte.
“..Il paese era svegliato, a notte ancora fonda, da un rumore arcaico, di battiti di strumenti cavi di legno, come campane fessurate: un rumore di foresta primitiva che entrava nelle viscere come un richiamo infinitamente remoto…” (Carlo Levi – Cristo si è fermato a Eboli)
Breve note sull’autore:
Ci sono dei mestieri che non si imparano né si insegnano. Prendono il via da menti creative, mani sapienti e si alimentano con la linfa della passione. Ed è così che si nasce artigiani e si diventa artisti, dopo aver accantonato il “mestiere” fatto sì per passione ma anche per dovere, in quanto unica fonte di sostentamento.
E quando la passione incontra le radici, ecco che dall’estro “dell’artista-artigiano” prendono forma e vita miniature di esperienza vissuta, di miti, di riti conosciuti da sempre, di tradizioni perpetuate nel tempo.
È stato così per Rocco Giammetta, classe 1940, artigiano d’ altri tempi che trasferisce su sculture di ferro – in modo indelebile – le radici profonde e l’attaccamento a una terra, a un paese, San Mauro Forte (Mt), ispirandosi al “Campanaccio”