Lotta al caporalato, a Lavello un incontro operativo e di confronto.
È promosso da Filef, gestore dei Poli sociali in Basilicata, istituiti nell’ambito del progetto Su.Pr.Eme. Italia I Poli Sociali come punto di riferimento per promuovere azioni concertate per la lotta al caporalato e per regolarizzare i processi di inclusione dei lavoratori stranieri: è l’obiettivo di un incontro operativo che si svolgerà venerdi 22 luglio nel Centro per l’Agricoltura a Lavello, in provincia di Potenza. L’iniziativa è promossa dalla società cooperativa Filef, che ha avviato la gestione di due Poli Sociali (uno a Lavello e l’altro a Policoro) nell’ambito dell’azione di coprogettazione realizzata con il progetto Su.Pr.Eme. Italia, finanziato dai Fondi Amif – Emergency Funds della Commissione Europea, che mira a realizzare un piano straordinario integrato di interventi per sostenere il sistema delle autorità regionali e locali. Tale attivazione è di competenza di Arlab (l’Agenzia regionale per il lavoro e l’apprendimento), nel rispetto della convenzione con la Regione Basilicata. L’iniziativa di Lavello si svolgerà dalle 9,30 alle 13,30. La società cooperativa Filef avvierà una fase di confronto con gli attori sociali dell’area, al fine di attivare una rete integrata che connetta servizi per l’impiego e servizi sociali e di orientamento alla regolarizzazione in favore degli immigrati extracomunitari residenti nei territori dell’Alto Bradano che svolgono attività lavorative nel settore agricolo. Il progetto intende far fronte a una situazione di contesto locale in cui non vi sono adeguati servizi di orientamento alla regolarizzazione in modo strutturale per gli immigrati. In questo senso si tratta di dare vita a una risposta strutturale che connetta in modo stabile nel tempo i servizi sociali e i servizi per l’impiego e che contestualmente coinvolga in maniera attiva le parti sociali (sindacati e associazioni imprenditoriali del territorio), chiamando anche in causa fattivamente le realtà del terzo settore già attive sul territorio nel sostegno e nell’aiuto agli immigrati. “In questa fase – spiega Antonio Sanfrancesco, legale rappresentante della Filef – bisogna costituire un’alleanza tra gli attori istituzionali, quelli intermedi e quelli del privato sociale, con una valenza stabile, che al tempo stesso sia in grado incontrare gli interessi di tutte le parti coinvolte e che riesca a dar vita ad una rete che trova nei due Poli sociali di Lavello e Policoro i suoi punti nevralgici”