SATRIANUM PROJECT, X CAMPAGNA DI SCAVO ARCHEOLOGICO
Lunedì 11 luglio 2022 riprendono gli scavi archeologici presso l’insediamento fortificato medievale di Satrianum, in località Torre di Satriano in Tito, Potenza. La campagna di ricerche, grazie al contributo del Comune di Tito, che si ringrazia per la disponibilità e per il continuo supporto al progetto quale motore per la valorizzazione culturale del territorio, proseguirà per 4 settimane, fino al 5 agosto e vedrà la collaborazione di studenti e studiosi dell’Università degli Studi della Basilicata affiancati, da quest’anno da un’equipe francese dell’Università di Rennes II, coordinata dal prof. Dominique Allios, professore di Archeologia Medievale nell’Ateneo francese.
La Scuola di Specializzazione in Beni Archeologici di Matera, con la direzione scientifica della prof.ssa Francesca Sogliani, titolare della cattedra di Archeologia tardoantica e medievale dell’Università degli Studi della Basilicata – Dipartimento delle Culture europee e del Mediterraneo, coordina le ricerche archeologiche sul sito medievale dell’antica Satrianum dal 2013 (su concessione SABAP Basilicata), con l’obiettivo di ricostruire la topografia e la storia dell’insediamento fortificato, uno dei più significativi della Basilicata.
Perché Satrianum non è soltanto la Torre che si scorge da lontano, sull’altura si conservano i resti di una vera e propria città, così ci ricordano le fonti ancora nella metà del XV secolo, quando l’insediamento a causa di conflitti e terremoti fu definitivamente abbandonato. A differenza di molti centri lucani tuttora abitati, Satrianum offre l’opportunità di rileggere da un punto di vista archeologico, alcuni importanti episodi della storia non soltanto locale, ma del Mezzogiorno d’Italia, preservati e sigillati da uno spesso strato di macerie.
Dall’arrivo dei Normanni nella fine dell’XI secolo, che trasformarono Satrianum in sede di diocesi con la costruzione di un’importante e monumentale cattedrale dedicata a S. Stefano, ancora oggi conservata, la storia del sito arriva fino alle guerre civili che tormentarono il Regno di Napoli sul finire del XIV secolo tra Giovanna II d’Angiò Durazzo e i pretendenti al trono di altre dinastie francesi e spagnole. Un tempo di cavalieri di ventura, di truppe mercenarie pronte a cambiare casacca e a schierarsi in favore del migliore offerente. I territori subirono le sorti dei loro signori e Satrianum è uno degli esempi archeologici più importanti.
«Negli ultimi anni – ci racconta la prof.ssa Sogliani- siamo impegnati a restituire alla comunità i dati relativi ad un vasto incendio, che dovette interessare tutto l’insediamento, per la sua presenza lungo il versante meridionale ed occidentale e sul pianoro sommitale. Le travi di legno dei tetti, i chiodi che sorreggevano i solai, ma anche i chiavistelli delle porte, i piatti, i bicchieri e qualche oggetto personale sono ancora lì a raccontarci gli ultimi momenti di questo tragico avvenimento avvenuto tra la fine del XIV secolo e gli inizi del XV secolo. E se fossero i resti della distruzione raccontati nella leggenda di Giovanna II d’Angiò -Durazzo? Ma non voglio svelarvi tutti i particolari. È prevista, a chiusura di questa campagna di scavo, una manifestazione aperta a tutti, dove racconteremo con maggiori dettagli questa importante scoperta».