Modificare il Codice degli Appalti per evitare il collasso di interi settori produttivi e lasciare ovunque opere incompiute
Il sindaco di Tito Graziano Scavone scrive al presidente della Regione Basilicata Vito Bardi ed ai parlamentari lucani
Questa mattina, giovedì 7 aprile 2022, il sindaco del Comune di Tito Graziano Scavone, responsabile delle Attività Produttive Anci Basilicata, ha inviato una lettera al presidente della Giunta Regionale di Basilicata Vito Bardi ed a tutti i parlamentari lucani.
La missiva ha avuto per oggetto la richiesta di urgenti modifiche al Codice degli Appalti per consentire la prosecuzione dei cantieri pubblici.
Nello specifico, il primo cittadino titese, in premessa, ha sottolineato le continue complicazioni nell’esecuzione delle opere pubbliche, dovute principalmente alle dinamiche legate al caro prezzi e alla difficoltà di approvvigionamento dei materiali. Una situazione che richiede rapidi interventi normativi, cosi come denunciato dall’Ance (Associazione Nazionale Costruttori Edili) nei giorni scorsi.
Inoltre, i più recenti interventi del governo centrale, tra cui quelli contenuti nel Decreto Sostegni-bis riferiti al riconoscimento dei caro prezzi, appaiono misure piuttosto deboli, a parere del sindaco Scavone. Non da ultimo, la circolare del Ministro Giovannini con la quale si invitano le stazioni appaltanti a ristorare le imprese attingendo alla risorse accantonate per imprevisti nei quadri economici di ogni intervento ed il nuovo decreto per accelerare e semplificare le richieste di compensazioni tramite l’accesso al Fondo rappresentano, sempre secondo l’opinione del primo cittadino titese, una parziale risposta ad un problema generale che rischia di far collassare interi settori produttivi e di lasciare ovunque opere incompiute.
Scavone sostiene, quindi, che sarebbe urgente ed indifferibile un intervento del Governo e del Parlamento per modificare il decreto legge n. 50 del 2016, consentendo, ad esempio, le varianti progettuali sostanziali, l’utilizzo del ribasso d’asta oltre le soglie consentite dalle norme vigenti ed il rifinanziamento delle opere già appaltate.
Inoltre, il sindaco di Tito ha fatto notare come l’introduzione di una norma speciale attraverso la quale consentire l’utilizzo delle economie derivanti dai ribassi d’asta per tutte quelle opere finanziate con risorse a valere sui fondi del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza, nonché sui fondi comunitari e nazionali, garantirebbe un contributo notevole alla risoluzione delle problematiche prese in esame e che tale concessione consentirebbe da subito una velocizzazione dei cantieri ed il raggiungimento degli obiettivi di esecuzione delle opere nei tempi dettati dalle amministrazioni centrali.
In conclusione, il sindaco Scavone ha rivolto un accorato appello affinché il presidente Bardi ed i parlamentari lucani, ciascuno per le proprie competenze, possano offrire nelle opportune sedi istituzionali il proprio fattivo contributo, prima che le conseguenze di questo stato di cose si rivelino irreversibili sul piano produttivo e sociale.