RINCARI: COLDIRETTI “LA REGIONE BASILICATA USI I FINANZIAMENTI DELLE COMPENSAZIONI DEL PETROLIO”
“La Regione Basilicata deve prendere i finanziamenti delle compensazioni petrolifere e sostenere le imprese. In tempi di guerra servono interventi di guerra, altrimenti chi governa prenda coscienza di tornare al suo quotidiano lavoro e dia la possibilità ad altri di amministrare . E’ chiaro che sarebbe opportuno che tutti ci dessimo una svegliata , in quanto il tempo sta scadendo”. E’ l’appello lanciato al governatore lucano, Vito Bardi, dalla Coldiretti di Basilicata che questa mattina ha riunito a Potenza i segretari di zona, in vista della imponente manifestazione in programma il prossimo 21 marzo a Potenza, dinanzi alla sede della Regione, “per chiedere rimedi immediati e un rilancio degli strumenti europei e nazionali per far fronte alla grave crisi dovuta ai rincari e al conflitto in Ucraina” . “ Porteremo a Potenza 2000 agricoltori e 131 trattori in rappresentanza dei Comuni della Basilicata – hanno spiegato il presidente regionale, Antonio Pessolani, e il direttore, Aldo Mattia. “La Regione, piaccia o non piaccia, è la sede simbolo dell’amministrazione delle Regioni italiane, pertanto il luogo fisico individuato per protestare, il più giusto – ha aggiunto Mattia – e siccome fino ad oggi riteniamo che non abbia fatto molto perché magari più attento a trovare soluzioni e nomi adatti a governare e non valutando con più attenzione ciò che sta accadendo fuori dalla finestra, se adesso pensasse di fare anche e soprattutto delle scelte coraggiose , sarebbe un risultato positivo. In tempi di guerra si prendono decisioni di guerra, certo ci vorrebbero gli attributi. Questa regione ha la fortuna di avere i signori del petrolio che compensano la stessa dei disagi che purtroppo si creano nell’estrazione del greggio, ma queste compensazioni , invece di usarle per ripianare i debiti , adesso devono essere usate, per abbattere gli elevatissimi e ingiustificati costi energetici che stanno causando la crisi di tutti i settori produttivi, in primis del settore primario, ossia quello agricolo” ha concluso Mattia.