SAN SEVERINO LUCANO TRA LE TAPPE DEI GIOVANI SICILIANI CHE NELL’AMBITO DEL PROGETTO WOODVIVORS, CON DUE MULI E UN’ASINA ATTRAVERSERANNO IL SENTIERO ITALIA.
“Un viaggio a passo di mulo per scoprire, conoscere e raccontare il mondo contadino, ricordando il nostro passato per costruire un futuro sostenibile”. E’ questo l’obiettivo di “un’equipe alternativa” composta da sei ragazzi, due mule ed un’asina che sta attraversando il Sentiero Italia CAI per scoprire e raccontare il mondo rurale e che in questi giorni è a san Severino Lucano ad esplorare e ricercare storia, usi e tradizioni.
Il sindaco Franco Fiore li ha incontrati nel piccolo “ristoro per equini” messo loro a disposizione per la sosta di una settimana.
“Non posso che essere onorato per avere ospiti questi giovani ragazzi siciliani che a cavallo del mezzo di trasporto per eccellenza dei nostri nonni stanno percorrendo l’Italia con un obiettivo grandioso. In groppa al mulo testimoniano come un futuro sostenibile sia già esistito, quello dei nostri avi, che la terra la “usavano” ma non la sfruttavano, un messaggio forte e significativo che non dice di tornare a girare a cavallo a un asino ma di far tesoro della vita vissuta dai nostri nonni per vivere anche noi la sostenibilità, per un ambiente ecosostenibile era ed è possibile.”
Franco Paolo Lanzino, responsabile
del gruppo, ideatore del progetto e regista del Docufilm che sarà realizzato
alla fine del viaggio, Ellev Derrk, cofondatrice, antropologa dell’Università
di Amsterdam, Maria Lomeo, fotografa, Emanuela Foti, social media manager,
Martino Coffa, capotecnico, Marco Comerio, filmmaker produttore della crooner
films, sono partiti dall’isola di Pantelleria lo scorso 15 aprile,
percorreranno 2500 km a passo di mulo attraverso l’anima rurale del nostro
Paese tra braccianti e vecchi artigiani, giungeranno a ottobre a Torino, prima
città industriale italiana.
Lo scopo, spiegano, “è documentare il mondo contadino, le sue culture, tradizioni e stili di
vita e la sua lotta per la sopravvivenza. La nostra speranza è di contribuire a
stimolare un nuovo interesse verso gli usi e le pratiche locali, per costruire
un futuro sostenibile radicato nel nostro patrimonio”. Perché il mulo?
“Grazie alla
sua capacità di adattarsi a pressoché qualunque territorio, a cibarsi di erbe
spontanee e a un’incredibile resistenza allo sforzo fisico, il mulo è uno degli
animali che hanno contribuito di più allo sviluppo della civiltà per come si
presenta ai giorni nostri.
Viaggiare a piedi in compagnia di un mulo, o come nel nostro caso di due mule e
un asino, è un ponte per entrare in sintonia con le diverse realtà sparse nel
territorio italiano: permette di conoscere i testimoni di una realtà
dimenticata, rispettando le loro vite e il loro valore. Attraverso questi
incontri vogliamo creare un archivio delle culture non scritta, espresse dalle
abitudini quotidiane che cambiano con le stagioni”.
Alla fine del percorso sarà realizzato un Docuflm, spiegano, una documentazione delle semplici tecniche perfezionate in secoli di esercizio, degli antichi mestieri e condizioni di vita, una testimonianza della cultura non scritta espressa da ricette, patrimonio melodico, danze, costumi e superstizioni.
Il progetto si chiama Woodvivors è nato nel 2016 da un’idea di Francesco Paolo Lanzino con l’obiettivo di dare risalto ad una realtà dimenticata, l’Italia rurale, raccogliendo le testimonianze dei protagonisti di quel mondo.
“Con il nostro viaggio, dicono ancora, vogliamo mostrare come chiunque, armato di curiosità, possa riportare alla luce le radici rurali del proprio territorio, apparentemente lontanissime, per creare un futuro sostenibile che non rinneghi il nostro passato”.