Bolognetti: sul mio balcone sventolerà la bandiera dell’Alabama. AAA cercasi democratici, libertari, difensori del diritto umano alla conoscenza
Di Maurizio Bolognetti, Segretario di Radicali Lucani, membro del Consiglio generale del Partito Radicale e del Consiglio generale dell’Ass. Coscioni.
Mentre la governatrice dell’Alabama, la democratica Kay Ivey, dice no a qualsiasi ipotesi di passaporto vaccinale, la nostra Camera dei deputati ha convertito in legge uno dei peggiori provvedimenti legislativi della storia della Repubblica. Ovviamente sto parlando del Decreto 44/2021 che ha introdotto l’obbligo di vaccinazione anti Sarscov2 per gli esercenti le professioni sanitarie e gli operatori di interesse sanitario.
Un obbligo, sarà bene chiarirlo, unico in Europa. Un obbligo che ha il sapore del ricatto di Stato e che di fatto trasforma il consenso informato in consenso obbligato e coatto, pena demansionamenti, sospensioni e relativa perdita dello stipendio. Un atto di inaudita violenza e prevaricazione che non è giustificato da nessun valido fondamento scientifico e che impone, anche a coloro che nel mondo della sanità nutrono dubbi o certezze altre, un vaccino autorizzato a condizioni ai sensi del regolamento della Commissione Europea n. 507/2006. Autorizzazione condizionata rilasciata in assenza di dati clinici completi su due bazzecole quali sicurezza ed efficacia.
Tocca insistere, ci stiamo incamminando su chine molto scivolose. Dopo il 44/2021, gioverà rammentarlo, è stato approvato ad aprile un altro provvedimento di stampo ricattatorio e discriminatorio con il quale sono stati introdotti i passaporti vaccinali, definiti per edulcorarli “certificati verdi”.
No ai ricatti di Stato e alla deriva autoritaria in atto in materia di politiche sanitarie.
Occorre rispondere prima che sia troppo tardi a coloro che propongono di inviare i vigili urbani a caccia degli over 60. Occorre rispondere ai Menichetti d’Italia e ai virologi di regime, nuove star che occupano ormai anche le pagine di Novella 2000. Occorre stare attenti al dato montante di antidemocrazia innescato dall’emergenza sanitaria.
La mia risposta agli insensati passaporti e a un dramma collettivo fattosi farsa sarà quella di indossare una spilletta a mo’ di stella gialla.
Questa la risposta, l’unica possibile, all’attentato ai diritti politici del cittadino.
In queste ore l’ennesimo virologo a caccia di notorietà evoca il “modello cinese” e, ahimè, questa inquietante evocazione non suscita reazione alcuna.
Stanno mettendo i cittadini l’uno contro l’altro. Lo stanno facendo utilizzando le armi della paura e della disinformazione. Il tutto mentre le gravi affermazioni di Guido Rasi son morte sul nascere.
Vengono utilizzate insulse etichette per liquidare urgenti riflessioni su patenti conflitti d’interesse e sull’azione degli organi di controllo e vigilanza deputati alla tutela della salute pubblica.
Se non proviamo a fermarli ora e a reagire non meravigliamoci se poi ci saranno nuove pericolose derive. I miei strumenti sono quelli della lotta nonviolenta e, siatene certi, non intendo affatto mollare.
AAA cercasi democratici, libertari, difensori del diritto umano alla conoscenza tra coloro che non sono ancora diventati regime nel regime. Cercasi una scienza che non sia dogma.
Intanto, per onorare la scelta della signora Ivey, nei prossimi giorni sul mio balcone sventolerà la bandiera dell’Alabama.