
Praia a Mare: Santuario Diocesano Madonna della Grotta Aggregato Alla Patriarcale Basilica di Santa Maria Maggiore in Roma.
COMUNICATO STAMPA
Domenica 9 marzo alle ore 18.00, si svolgerà a Praia a Mare, nella centralissima Chiesa Madre della città, un incontro celebrativo sul tema della Speranza, nel contesto della proposta giubilare del Santuario, che come noto a tutti, è designato come luogo per ottenere l’indulgenza plenaria.
La Speranza che non è un tema o uno slogan, ha bisogno di nuovo respiro, dell’imprevisto, così come suggeriva il Parroco – Rettore, nell’omelia del mercoledì delle ceneri u.s.
La Speranza è figlia della Conversione, e in questo tempo particolare, l’incontro di domenica 9 marzo, non solo si inserisce nelle attività pastorali del Santuario e della Parrocchia, ma diventa occasione di ascolto, partendo proprio dal principio che ogni singola conversione dipende dall’ascolto.
Sarà presente per l’occasione Maria Rita Parsi, che intratterrà i presenti raccontando la sua esperienza di impegno nella lotta agli abusi e ai maltrattamenti nei confronti dei bambini, dei ragazzi e delle donne.
Seguirà la testimonianza di Francesco Riggitano, fondatore dell’associazione don Milani di Gioiosa Jonica (RC), che racconterà dell’esperienza in un luogo particolare quale è la Locride, ricco di storia e di potenzialità, ricco di volontà di riscatto e di speranza.
Testimonianza sulla fede, sarà offerta dal Vescovo della Diocesi, Mons. Stefano Rega, che presenzierà all’incontro.
A moderare la serata, sarà il dott. Egidio Lorito, giornalista di Panorama, Praiese doc, che insieme al Parroco – Rettore ha curato questo incontro.
La Chiesa, segno di speranza nel mondo, oltre a trovare modi di coinvolgimento, chiede una qualificata attenzione a tutti. Essa accoglie tutti, ma nell’accogliere è cosciente anche degli impedimenti, che spesso si frappongono a motivo della insufficiente comunione. È chiaro dunque, che il messaggio che l’incontro celebrativo sulla speranza vuole offrire ai presenti, non è quali metodi vivere e soprattutto acquisire per vivere la speranza, ma innescare nei battezzati, e anche in tutti coloro che non vivono la fede cattolica, quell’imprevisto che scatena in tutti e non soltanto in alcuni, che magari si ritengono deputati all’uopo, di poter andare incontro ai bisogni di speranza che il mondo chiede. Una speranza non settorializzata, ma che sta nella base umana e cristiana della Comunità credente.