4mila tonnellate di rifiuti abusivi sparsi tra Puglia e Basilicata: 9 arresti
fonte TRM
4mila tonnellate di rifiuti abusivi sparsi e smaltiti in Puglia, Basilicata e Calabria. Sono questi i numeri della maxi organizzazione criminale, scoperta dai Carabinieri, che ha portato all’arresto di 9 imprenditori.
Una vera e propria montagna di rifiuti speciali industriali, organizzati in balle e smaltiti abusivamente in terreni o capannoni abbandonati in Puglia, Basilicata e Calabria. L’operazione svolta congiuntamente dalla DDA di Lecce e dai Carabinieri del Noe di Napoli, ha portato all’esecuzione di ben 9 provvedimenti di custodia cautelare nei confronti di altrettanti indagati che avrebbero messo su un’attività criminale, capace di accumulare e smaltire abusivamente ben 4mila tonnellate di rifiuti. Secondo l’accusa infatti, l’organizzazione aveva da tempo architettato un metodo per trasferire diversi rifiuti provenienti dalla Campania, tramite l’utilizzo di ben 25 automezzi , in dei capannoni o in terreni abbandonati localizzati nella provincie di Taranto, Matera, Cosenza, Villapiana, Cassano allo Ionio, Ferrandina e Pulsano. I rifiuti, invece di essere indirizzati verso dei siti di smaltimento o recupero autorizzati, venivano dunque trasportati in queste location abusive, formando quella che si potrebbe definire una vera e propria filiera del commercio illecito di rifiuti che comprendeva una fase di consegna, ricezione, commercio e infine smaltimento abusivo della merce, arrecando un danno ovviamente anche da un punto di vista ambientale dato che spesso, per essere smaltiti i rifiuti venivano anche bruciati. L’operazione che ha visto l’impiego di ben 80 carabinieri del Noe, ha portato dunque a 9 arresti di imprenditori accusati di attività di traffico illecito di rifiuti, con altre 34 persone denunciate e indagate oltre al sequestro di un milione di euro, ritenuto il frutto dell’attività illecita