SU MEDEURA UNO “SPECIALE” SULLA “BRUNA”
Questa volta ad essere pubblicati sul suto di https://www.medeura.it/ non sono singoli articoli autonomi fra loro, ma uno speciale dedicato alle “Metamorfosi della Festa della Madonna della Bruna”, come anticipa il presidente dell’associazione, Enzo Santochirico, nel suo editoriale https://www.medeura.it/le-ragioni-di-un-piccolo-speciale-su-un-grande-evento/
Scrive Santochirico: “L’appuntamento annuale del 2 luglio é stato tante volte narrato, ritratto, indagato, pubblicizzato.
Non è una novità farne un punto di riflessione e di dibattito. Le sue diverse dimensioni, le tante sfaccettature, la stessa sua longevità hanno concorso a osservarlo, descriverlo, studiarlo con differenti approcci, divergenti visioni, prospettive non uguali.
Accade, tuttavia, che quando alcuni suoi momenti, particolari forme di rappresentazione e di realizzazione, nuove modalità realizzative si innestano sul canone tradizionale, che pur segna e scandisce le tappe del giorno più lungo, sorgono interrogativi, vengono espressi dubbi, si avanzano riserve.
E’ accaduto quest’anno che sui social siano state segnalate alcune “epifanie” che sono apparse stravaganti o dissonanti (trampolieri, accensione luminarie con la pizzica e Annalisa, le punte goliardiche della processione dei pastori, ad esempio)
E, allora, ci siamo chiesti se non fosse il caso di interrogarsi sulle metamorfosi della festa, sui cambiamenti che si innestano sulla risalente e probabilmente originaria doppia anima, sacra e profana, sul rapporto fra mutamenti sociali e culturali e forme e modi di espressione del tradizionale evento”.
E questa esigenza culturale traspare anche nel protocollo di collaborazione tra l’Associazione Maria SS. della Bruna e l’Università degli Studi della Basilicata per un programma comune di studio e ricerca, anche in relazione al traguardo del riconoscimento di patrimonio immateriale dell’Unesco alla Festa di Maria SS della Bruna.
Perciò sono stati raccolti e vengono pubblicati “alcuni contributi, diversi fra loro, che sotto diverse angolazioni, affrontano la questione, che si articola in tanti e variegati interrogativi, anche se evidentemente collegati fra essi: per elencarne solo alcuni: cosa é e cosa sta diventando la Festa della Madonna della Bruna, quale é il rapporto fra la sua attuale fisionomia e quelle del passato, come va vissuta la tradizione, la festa corre il rischio di un’ irreversibile perdita del suo senso più profondo e religioso, il popolo è sempre protagonista, le nuove forme di espressione della goliardia e del divertimento, connesse ad ogni evento celebrativo, snaturano la festa o convivono con essa e l’accompagnano?
Nei contributi che pubblichiamo troverete risposte eterogenee, qualche volta nettamente contrapposte, altre volte distinte da sottili sfumature. E questo accresce l’interesse, persuade che occorre discuterne, incoraggia ad animare ricerca e confronto.
D’altro canto, già la scelta delle quattro voci che compongono questo piccolo speciale sono state scelte perché riflettono esperienze, generazioni, ottiche diverse: quella religiosa di Don Donato Giordano o.s.b., priore del Santuario di Picciano e teologo https://www.medeura.it/la-sostanza-delleffimero-la-distruzione-del-carro-della-bruna-tra-pieta-popolare-superstizione-e-neopaganesimo-di-donato-giordano-o-s-b