Siglato il protocollo di legalità per il progetto nuova linea alta velocità Salerno – Reggio Calabria
È stato sottoscritto in prefettura a Salerno il protocollo di legalità per la “Nuova Linea Alta Velocità Salerno – Reggio Calabria”, con l’obiettivo di prevenire e contrastare le infiltrazioni della criminalità organizzata in materia di appalti, servizi e forniture pubbliche.
Tra i firmatari, oltre a quella del capoluogo campano, le prefetture di Potenza, Cosenza, Catanzaro, Vibo Valentia e Reggio Calabria, nonché Rete Ferroviaria Italiana (società capofila del Polo Infrastrutture del Gruppo FS Italiane) e le organizzazioni sindacali di categoria.
L’intesa, che ricalca lo schema tipo di protocollo deliberato dal CIPE (Comitato Interministeriale per la Programmazione Economica) per le infrastrutture prioritarie del Paese, si propone di innalzare il livello di efficacia dell’attività di prevenzione amministrativa a fini antimafia, prevedendo ulteriori e più ampie forme di verifica, monitoraggio e controllo volte a contrastare il pericolo di infiltrazioni criminali nella realizzazione dell’opera pubblica, focalizzandosi sulla parte esecutiva del contratto, per la quale i rischi di condizionamento della criminalità organizzata si esprimono con maggiore forza e frequenza.
Sono previste anche clausole contrattuali per la prevenzione di interferenze illecite a scopo corruttivo, che impegnano l’ente aggiudicatore (Rete Ferroviaria italiana), l’affidatario e tutte le imprese della filiera a segnalare alla prefettura eventuali tentativi di condizionamento criminale.
L’accordo promuove la collaborazione tra le prefetture e RFI per vigilare sul pieno rispetto della legalità nei contratti pubblici, sviluppando, in aggiunta agli standard richiesti dalla normativa, ulteriori forme di controllo, scambio di informazioni e procedure che ne garantiscano la trasparenza. I documenti sottoscritti riguarderanno tutta la filiera delle imprese affidatarie dei lavori che a qualunque titolo saranno impegnate nella realizzazione delle opere.
Nella banca dati che sarà a disposizione dei gruppi interforze antimafia operativi in tutte le prefetture confluiranno informazioni su tutti i soggetti coinvolti, sia nella progettazione sia nella realizzazione dell’opera, comprese quelle contenute nell’anagrafe degli esecutori e nel settimanale di cantiere.
Saranno “sotto osservazione” anche regolarità e sicurezza dei lavoratori impiegati dalle ditte coinvolte. L’accordo prevede, infatti, anche l’istituzione di un Tavolo di monitoraggio per il tracciamento dei flussi di manodopera, e per questo è sottoscritto anche dalle Direzioni Territoriali del Lavoro e dalle organizzazioni sindacali di categoria.
L’intervento è finanziato anche con fondi del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza e l’attivazione è prevista per fasi a partire dal 2026.