Gemellaggio con Il Piccolo Cammino di Santiago, Lauria
Fonte Padulasacra.it
In questi giorni abbiamo avuto il piacere e l’onore di poter accogliere gli amici di Lauria per suggellare il gemellaggio tra Il Piccolo Cammino di Santiago – Lauria e Eremo di San Michele alle Grottelle.
Il Piccolo Cammino di Santiago è un percorso attraverso i luoghi di culto e storici di Lauria: circa 10 km che di anno in anno attraggono sempre più presenze anche di paesi e regioni limitrofe.
Tra gli affreschi più interessanti dell’Eremo di San Michele alle Grottelle c’è proprio quello dedicato a San Giacomo il Maggiore.
L’edicola di San Giacomo di Compostela (XIV sec.) è situata all’interno della seconda grotta in un’abside naturale della chiesa. L’edicola è costituita da un altare sormontato da un arco. Ai due lati vi sono raffigurati i Santi Martiri Lorenzo e Stefano, mentre al centro, in una cornice trilobata, vi è San Giacomo con scene raffiguranti alcuni suoi miracoli.
A destra, le tre scene raffigurano il miracolo dell’impiccato e riguardano la storia di un giovane pellegrino ingiustamente accusato di furto e condannato a morte; l’Apostolo, invocato dai genitori (raffigurati con i tipici abiti dei pellegrini nella seconda scena), lo salvò quando era già sulla forca sostenendogli le gambe (prima scena), cosicché i genitori andarono dal pretore della città riferendogli il miracolo, per farlo liberare; questi non credette a quanto raccontato e disse che il figlio era vivo come il gallo e la gallina imbanditi sulla sua tavola, ma enunciate queste parole i due pennuti saltarono fuori dal piatto tra i presenti sbalorditi (terza scena).
I riquadri a destra rappresentano altri due miracoli legati tra loro: un pellegrino morto viene resuscitato grazie all’intercessione di S. Giacomo che, invocato dal suo fedele compagno di viaggio, li conduce a cavallo a Santiago (prima scena); dopo essere tornati in patria, l’amico fedele si ammala di lebbra ed il compagno per guarirlo non esita a lavarlo nel sangue dei suoi figli, come gli è stato suggerito da una voce (terza scena); i piccoli sono tuttavia salvati dall’Apostolo, che offre loro prima del sacrificio una mela d’oro come protezione (seconda scena).
Gli affreschi delle due grotte sono un importante documento che testimonia la diffusione dei culti micaelici e iacopeici nell’Italia medievale lungo le principali direttrici dei pellegrinaggi.
Il gemellaggio suggella l’unione e la fede nel culto di San Giacomo.
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