Presentazione a Matera e a Latronico di “Traditori come fango e depistaggio hanno segnato la storia italiana”, il nuovo libro di Paolo Borrometi.
Sabato 17 Giugno al Palazzo Arcivescovile di Matera e Domenica 18 Giugno al Museo MULA+ di Latronico (PZ) viene presentato “Traditori”, il nuovo libro di Borrometi, condirettore dell’agenzia di stampa AGI, uno dei giornalisti italiani più autorevoli sulla criminalità organizzata.
La presentazione del 17 giugno a Matera si svolgerà nella Sala degli Stemmi alle ore 11 ed è promossa dalla Fondazione Sassi in collaborazione con l’Associazione Giovane Europa. Dopo l’introduzione della presidente della Fondazione Sassi Maria Giovanna Salerno, dialogheranno con l’autore: monsignor Antonio Giuseppe Caiazzo, Arcivescovo di Matera-Irsina, Filippo Bubbico, ex presidente della Regione Basilicata, Angelo Chiorazzo, presidente dell’Associazione Giovane Europa, Don Marcello Cozzi, Associazione Libera, Vittorio di Trapani presidente della Federazione Nazionale della Stampa italiana.
La presentazione del 18 giugno a Latronico si svolgerà alle ore 18 al Museo MULA+ ed è promossa dal Comune in provincia di Potenza, in collaborazione con l’Associazione Giovane Europa. Dopo l’introduzione del sindaco Fausto De Maria, interverranno con l’autore: monsignor Vincenzo Orofino, Vescovo di Tursi- Lagonegro, Angelo Chiorazzo, presidente dell’Associazione Giovane Europa, Angelo Oliveto, presidente dell’Associazione della Stampa di Basilicata, Giovanni Rivelli, giornalista del TGR Basilicata. Modera Giulia Egidia Bianco, consigliera comunale.
“Traditori”, edito da Solferino, non è solo un libro che aiuta la memoria, ma anche un testo che ci aiuta a comprendere, a riconnettere i fili, a trovare risposte alla difficile stagione che stiamo vivendo.Nel libro Borrometi ripercorre i troppi omissis e i tanti buchi neri della nostra storia. L’autore ricorda cronisti, sacerdoti, magistrati, semplici cittadini, uccisi e poi diffamati. “Per me non erano eroi, ma persone per bene”, spiega Paolo Borrometi. E aggiunge: “Ho scritto il libro ‘Traditori’ perché questo Paese lascia sole le vittime delle mafie, delle stragi, del terrorismo. Perché la nostra disattenzione non solo lascia i familiari delle vittime soli nella ricerca di brandelli di verità, ma fa anche il gioco di chi, per il potere confonde, inquina, depista”.