“Paesi e Radici”, primo progetto in Italia.
È per noi motivo d’orgoglio, l’aver condiviso la compagine prescelta dal Ministero degli Affari Esteri
Un gran bel lavoro di squadra, una intuizione felice che nasce dal protagonismo operativo di chi ha da sempre sostenuto, nonostante gli scettici che pure si annidavano a livelli istituzionali e che poi si sono convertiti all’idea, che il Turismo delle radici (evoluzione del Turismo di ritorno) sia una grande opportunità per la nostra regione.
Lo sostiene il Centro Studi Internazionale dei Lucani nel Mondo, attraverso il suo Presidente Luigi Scaglione che come tale ha a sua volta realizzato una rete associativa di servizio con alcuni protagonisti dello sviluppo territoriale sotto lo slogan di “Ri-tornanze e Re-stanze”.
“È per noi motivo d’orgoglio, l’aver dato il nostro partenariato ed offerto la nostra collaborazione alla compagine prescelta dal Ministero degli Affari Esteri che valorizza il talento e la passione dei giovani (il 50% dei partecipanti all’iniziativa “Paesi e Radici” è costituito da giovani con meno di 36 anni con competenze ed esperienze maturate da Italiainside e Fondazione Appennino), che ha strutturato un partenariato pubblico-privato di 82 componenti.
Tra queste – precisa Scaglione – si segnalano, per parte nostra, le associazioni dei lucani nel mondo ed in particolare Centro Studi Internazionali Lucani nel Mondo, Circolo Lucano do Brasil, Comitato Pescopagano 2020, Associazione Lucani di Argentina, Associazione Lucani Western Australia, Basilucania Montreal, Federazione Associazioni Lucani Argentina, Federazione Associazioni Lucani Svizzera, Federazione Lucana di America Usa, Sportello Basilicata Svizzera, Sportello Basilicata Uruguay, Sportello Basilicata Canada, Sportello Basilicata Germania, unitamente ai tanti Comuni e Province, agli archivi messi in rete, alla particolare attenzione offerta dall’UNPLI di Basilicata attraverso le sue diramazioni territoriali ormai parte attiva dello sviluppo turistico lucano, che fa capire, come già detto, che si tratta, per qualità progettuale e ampiezza del processo di partecipazione, di una vera e propria comunità pronta ad accogliere il turista delle radici.
Un’attenzione da estendere ora alle associazioni dei Lucani in Italia e alle altre forme associative e promozionali, di cui siamo parte attiva. In questa direzione va sollecitata la riapertura immediata del Museo dell’Emigrazione Lucana in forma stabile, a cui abbiamo dedicato tempo e passione ora vanificati”.
Il 2024 sarà l’anno del “turismo delle radici”, un’ulteriore e rilevante occasione per mettere a sistema la forte domanda di viaggio in Italia da parte dei nostri connazionali nel mondo ma anche un’aggiuntiva opportunità per il territorio lucano.
In questo quadro, “Paesi e radici” è il nome del progetto che è risultato vincitore in Basilicata, con il miglior punteggio in Italia, all’avviso pubblico “Bando delle idee. Turismo delle radici” promosso dalla DIGIT del Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale che ne cura e sovrintende la realizzazione attraverso il Coordinatore regionale.