PNRR, serve una visione qualitativa degli interventi
di Vincenzo Cavallo*
Le criticità e le preoccupazioni che desta l’autonomia differenziata richiedono la massima attenzione sull’attuazione del PNRR, un piano su cui si riversano grandi aspettative soprattutto al Sud, malgrado le difficoltà di attuazione che già si registrano a causa di molteplici motivi, ed è su questi che dobbiamo intervenire innanzitutto con un forte coordinamento e con una visione di insieme con i fondi europei FERS, FSC, FSE vista la trasversalità delle missioni del PNRR.
Per la Cisl il PNNR è uno strumento di assoluto rilievo per la ripresa, la crescita, lo sviluppo e l’occupazione del Sud, e riteniamo anche che sarà importante concentrarsi oltre che sulla capacità di spendere una mole di risorse, anche sull’introduzione di una visione qualitativa, ossia sulla capacità che il PNRR avrà di aggredire alcuni fenomeni sociali e quindi economici, come il tasso di emigrazione giovanile ed ormai non più solo giovanile, sui temi del lavoro e vorrei osare un aggettivo dirimente, di buon lavoro, perché spesso al Sud si emigra dal lavoro pagato tanto quanto o meno del reddito di cittadinanza, si emigra anche dalla scarsa resilienza dei sistemi socioeconomici di saper essere al passo dei tempi ed esercitare i diritti sociali, vedi ad esempio diritto ad una buona sanità.
Non bisogna trascurare l’aspetto relativo alla capacità del Piano di avere un impatto positivo in termini occupazionali e sociali che è ai primi posti nella valutazione della Commissione europea. Ed è per questo che chiediamo che i progetti e le riforme del PNRR rispettino forti condizionalità sociali vincolando l’erogazione delle risorse del Piano agli incrementi occupazionali netti, specialmente per giovani e donne; agli interventi per la sicurezza sul lavoro; alla garanzia di un piano di giusta transizione centrato sul lavoro; all’applicazione dei CCNL per i lavoratori impiegati nei cantieri del PNRR; alla semplificazione amministrativa, all’innovazione tecnologica e alla digitalizzazione, nonché alla stabilizzazione professionale del personale assunto a tempo determinato per l’attuazione del PNRR.
Tutto questo, insieme alla comunità regionale che deve essere stimolata a costruire il proprio futuro e a diventare sempre più consapevole della complessità in cui è immersa per esercitare una cittadinanza attiva e non disinteressata, perché questo fa la differenza oggi nella costruzione dei processi democratici per prendere decisioni che non assecondano egoismi, campanilismi, ma guardano al bene comune perché il bene di tutti è anche il bene di ciascuno.