ROTONDA | il CNR ISPC di Potenza, collabora all’ammodernamento del Museo di Storia Naturale del Pollino
Il Museo di Storia Naturale Geopaleontologico di Rotonda, dove al suo interno, sono custoditi, tra gli altri, i reperti ossei fossili, in parte quasi competi di un Hippopotamus antiquus del Pleistocene medio-inferiore e un esemplare di Elephas antiquus italicus, risalente al Pleistocene medio (400.000 – 700.000 anni fa), ritrovati all’interno di depositi del paleolago del Mercure, il più grande lago interglaciale di quell’era, ricorda la ricorrenza dei 40 anni del loro ritrovamento a cura dell’archeologo, il prof. Borselli da Firenze, che per l’occasione ha voluto far visita al museo e ricordare le diverse fasi di studio e lavoro che hanno portato alla scoperta dei macromammiferi fossili. Il museo è in continua evoluzione, per divenire una realtà molto importante del Geoparco Europeo del Pollino, una realtà in continua crescita grazie alla forte volontà e disponibilità dell’Amministrazione comunale.
Tanti sono i docenti e gli esperti geologi e paleontologi che sicuramente sapranno ricavare il meglio dal Museo civico da lasciare in eredità alla comunità.
In questo scenario è stata organizzata la conferenza stampa in cui stato illustrato il ruolo che il CNR ISPC avrà per sviluppare nuove strategie di valorizzazione e ammodernamento del patrimonio museale e dei nuovi allestimenti. Una collaborazione formalizzata il 7 febbraio di quest’anno e che durerà per tre anni.
“Grazie proprio alla collaborazione con il CNR ISPC e con altri importanti docenti, ha sottolineato il sindaco di Rotonda, Rocco Bruno, sicuramente il Museo avrà una luce e un aspetto completamente nuovo e innovativo, sia nella esposizione dei resti anche nelle nuove tecnologie in grado di far interagire il visitatore con gli animali che vivevano il nostro borgo. Contiamo di consegnare la struttura, completamente ristrutturata entro la fine del 2022. Un grazie al CNR e a tutti i docenti che stanno lavorando al progetto che ne sono certo, offrirà alla nostra comunità, alla Regione e a tutta l’area del Sud, un importante polo museale”.
In questo contesto, ha sottolineato in conferenza stampa, tenutasi proprio presso la sede del Museo, il dr. Maurizio Lazzari, responsabile scientifico della convenzione con il CNR ISPC, ha offerto la disponibilità istituzionale nell’aviare un accordo, non oneroso, per entrambe le istituzioni, al fine di valorizzare questo patrimonio e avviare nuove attività di ricerca, proporre con l’amministrazione, la candidatura di bandi nazionali regionali ma anche europei al fine di canalizzare delle risorse che possono in qualche modo permettere una continua crescita e anche auto sostentamento della realtà museale. E ancora la formazione sia del personale che può essere legato alla vita di servizio civile, quindi anche di accoglienza, ma anche di futuri operatori che in qualche modo partendo dalla realtà del museo, possono portare all’esterno una maggiore conoscenza di questo patrimonio che raccoglie degli esemplari assolutamente unici”.
Importante la presenza del direttore scientifico, Archeologo Prof. Fabrizio Mollo che ha dato il via a questo bel ventaglio di collaborazioni e un’altra importante collaborazione è stata sottoscritta nei giorni scorsi con il Museo dell’Università di Firenze attraverso paleontologo, il dottor Luca Bellucci che già stava collaborando per dare maggior lustro al Museo.
“Abbiamo coinvolto, ha sottolineato l’assessore Donatella Franzese, personalità che ha diverso titolo e competenze potessero occuparsi di alcuni aspetti che riguardano il museo; un modo anche per andare a completare quello che era stato già fatto dalla precedente amministrazione. Possiamo dire che è un museo in continua evoluzione che si serve di persone specifiche per dare contenuti corretti ad un pubblico che diventerà sempre più numeroso grazie anche a questo progetto multimediale che in corso di realizzazione “
“Siamo stati bravi a sbloccare alcuni fondi che il Comune aveva in residuo ormai da decine di anni, ha concluso il sindaco Rocco Bruno e se ci saranno le condizioni ottimali, riprenderemo la campagna di scavi da dove l’avevamo lasciata”.