Piani Integrati della Cultura, conferenza stampa Sileo
La consigliera del Gruppo misto ha illustrato l’avviso pubblicato sul Bur del 20 giugno scorso e gli obiettivi ed i beneficiari di questa misura inserita nella legge di stabilità regionale 2022
“Mi congedo dagli operatori culturali con una risposta chiara. Si tratta di una misura che rappresenta il parziale recepimento del più complessivo lavoro di programmazione da me redatto dopo mesi di ascolto e di analisi nelle vesti di Consigliere delegato alle politiche culturali, delega che ho rimesso e che confermo non essere più nelle mie facoltà. Il lavoro è approdato nel Testo Unico della Cultura il cui recepimento non mi è dato di conoscere”.
Così la consigliera del Gruppo misto, Dina Sileo ha esordito nella conferenza stampa convocata per presentare l’Avviso pubblico relativo ai Piani Integrati della Cultura, avviso pubblicato sul Bur della Regione Basilicata del 20 giugno scorso. All’incontro era presente anche il presidente dell’Anci Basilicata, Andrea Bernardo.
“I Piani Integrati della Cultura (PIC) – ha detto – si inquadrano nelle politiche di sviluppo locale adottate a livello europeo, nazionale e regionale. Per Piano Integrato della Cultura si intende un insieme coordinato di interventi di valorizzazione e promozione del patrimonio e di iniziative connesse alle attività e ai servizi culturali. A tali interventi e iniziative culturali possono essere collegate tematiche riguardanti ambiente, artigianato, formazione, istruzione, ricerca, turismo e welfare. Un approccio del tutto nuovo, che rovescia radicalmente la politica di sviluppo di tipo ‘top-down’ (dall’alto verso il basso) e pone le basi affinchè sia la popolazione locale a farsi parte attiva e a formare un partenariato locale che elabori e attui una strategia di sviluppo integrato. Un risultato parziale, dunque, sia in relazione alla copertura finanziaria, 1 milione di euro solo per il 2022, sia in relazione alla pessima tempestività con la quale la misura viene resa accessibile, in conseguenza al grave ritardo con cui si è pervenuti all’approvazione della Legge di Stabilità.
Tuttavia – ha continuato – ritengo che i PiC possano rappresentare una valida opportunità di protagonismo per le comunità lucane. L’intervento non è finalizzato a sostituire gli altri impianti normativi della politica culturale regionale ma, al contrario, a integrarli con il chiaro scopo di restituire ai Sindaci, e quindi alle comunità di riferimento, l’esclusiva paternità progettuale ed esecutiva in funzione dei reali fabbisogni delle proprie realtà”.
I PiC possono essere di due tipologie: Piani Integrati Territoriali, costituiti da un insieme di progetti culturali promossi da soggetti che appartengono ad ambiti territoriali contigui e Piani Integrati Tematici, costituiti da progetti culturali promossi da un insieme di soggetti appartenenti a uno o più territori, anche non contigui, che intendono sviluppare uno specifico tema culturale.
I soggetti beneficiari sono i Comuni della Basilicata che in forma associata, da minimo 2 a massimo 5, aderiscono a un unico progetto prevedendo il coinvolgimento di partner privati che potranno essere coinvolti sia nella fase progettuale che quali soggetti attuatori. Per la presentazione del progetto è necessario individuare il Comune capofila a cui spetta l’onere di coordinare l’attuazione della progettualità e di interfacciarsi con la Regione. A garanzia dell’attuazione delle diverse fasi progettuali, i proponenti devono individuare uno o più soggetti attuatori. Una novità assoluta è costituita dalla finanziabilità sia delle spese in conto capitale che delle spese correnti. Possono essere finanziati progetti che prevedono oneri complessivi non superiori a 200mila euro iva inclusa.
I progetti dovranno essere connotati, pena la non finanziabilità, con almeno tre delle le seguenti previsioni: risanamento conservativo, manutenzione straordinaria, finalizzata alla riapertura di siti di interesse culturale o alla riconversione per adibizione a contenitore culturale di beni afferenti al patrimonio comunale. Riqualificazione e recupero di aree pertinenziali, restauro o conservazione o catalogazione di beni di rilevanza culturale ritenuti strategici nell’ambito del progetto candidato, acquisizione, installazione e/o realizzazione di attrezzature, strutture e servizi per la fruizione di spazi e luoghi, funzionali alle attività oggetto di intervento, riapertura al pubblico di contenitori culturali, generazione di nuovi contenitori culturali aperti alla pubblica fruizione, valorizzazione di collezioni pubbliche o private mediante restituzione alla pubblica fruibilità, realizzazione di iniziative di promozione educativa e culturale (eventi, mostre, festival, rassegne, convegni, concorsi, attività didattiche che favoriscono l’integrazione delle attività educative con quelle culturali, eventi divulgativi relativi a ricerche, studi e documentazione attinenti ai beni e alle attività culturali), di spettacolo dal vivo (teatro, musica, danza, ecc.) e di attività cinematografiche e audiovisive, attività di formazione a beneficio di giovani lucani da coinvolgere nelle fasi attuative e gestionali del progetto culturale, realizzazione di progetti e iniziative di valorizzazione del patrimonio culturale immateriale, creazione di sistemi informativi che consentano la definizione e la fruizione dei luoghi/itinerari di visita, azioni di supporto alla comunicazione e diffusione dei beni, servizi e attività culturali, azioni di educazione al patrimonio.
I soggetti proponenti (Comune capofila), dovranno presentare i progetti candidati a finanziamento, entro e non oltre 30 giorni dalla pubblicazione dell’Avviso pubblico, approvato dalla Giunta Regionale e diramato a ciascun Comune. Entro 30 giorni dalla scadenza del termine di candidatura, la Commissione tecnica di valutazione costituita da professionalità interne e/o esterne all’ente, procederà alla verifica di ammissibilità delle istanze e alla valutazione delle stesse provvedendo alla attribuzione dei punteggi sulla base dei criteri valutazione definiti nel presente avviso redigendo relativa graduatoria
“Elementi di criticità – ha detto Sileo – esistono ma non devono rappresentare un deterrente pur essendo un chiaro ostacolo. Dopo tutto, in più occasioni, ho denunciato come i tempi di adozione delle misure non fossero una variabile neutra. Era mio dovere congedarmi dagli operatori e dalle comunità che ho incontrato con una risposta chiara ai bisogni percepiti. Ho conseguito uno strumento che rivoluziona le antiche prassi e che, soprattutto, dispone di coperture finanziarie certe. Può anche accadere di non soddisfare le tante aspettative delle realtà che gravitano intorno all’universo della cultura, ma mai deve accadere che si propongano strumenti di politiche culturali privi di copertura finanziaria. Questa misura viene consegnata ai Sindaci come segno di rispetto e di pragmatismo. Seppure senza il vessillo di una delega, resterò a disposizione di quanti, volendo cogliere questa opportunità, necessitassero di chiarimenti per meglio orientare, nei tempi stretti che l’Avviso detta, progetti ed attività”.
Il Presidente dell’Anci Basilicata, Andrea Bernardo, nel ringraziare la consigliera Sileo per l’impegno profuso e per i tanti incontri svolti con gli amministratori locali, ha evidenziato, da parte sua, “le criticità che potrebbero insorgere per rispettare la tempistica prevista nell’avviso pubblico. 30 giorni di tempo per presentare le domande – ha detto – sono davvero pochi per consentire ai Comuni di individuare le amministrazioni con cui poter presentare un progetto di partenariato, così come l’importo di un milione è forse limitato per i tanti Comuni della nostra regione. Sarebbe auspicabile – ha concluso – una proroga dei termini ma in ogni caso sono certo che i Comuni tutti si adopereranno da subito per conseguire gli obiettivi previsti dall’avviso, occasione importante per il rilancio della cultura”.
servizio tratto da TRM
Potenza, 24 giugno 2022