LA STRUTTURA DEI PADRI TRINITARI DI VENOSA DEVE ESSERE SUPPORTATA!
Comunicato stampa consiglieri opposizione Venosa
– Quello che sta succedendo all’interno dell’Istituto
dei padri Trinitari di Venosa produce sconcerto e preoccupazione, da una parte
c’è tutta la nostra comunità che vive in allarme le notizie dei molteplici
contagi tra gli ospiti ed operatori della struttura, dall’altra ci sono i
genitori e le famiglie dei ragazzi ospiti che vivono comprensibilmente con
grande apprensione questo delicato momento tanto da arrivare alla richiesta di
aiuto alle Istituzioni, e a chi è preposto, affinchè si occupino celermente di
comprendere come sia stato possibile arrivare a questo stato delle cose.
La situazione è critica al punto che il numero
eccessivo di contagiati ha reso necessaria la riapertura del reparto Covid
dell’Ospedale di Venosa, ciò ha di fatto bloccato il ripristino di tutti quei servizi
che da tanto tempo sono stati tolti procurando disagi alla intera comunità del
Vulture alto Bradano. Le promesse fatte nel consiglio comunale aperto di
qualche settimana fa dall’Assessore Leone alla presenza della dirigenza
dell’ASP sono state, ancora una volta, puntualmente disattese; e noi, ancora
una volta, ci troviamo a dover chiedere che arrivi una pronta risposta dal
sistema sanitario e che ci sia un tempestivo intervento, anche duro, da parte
dell’amministrazione comunale di Venosa. Non si può sempre soccombere, non si
possono gestire le situazioni con lo stesso strabismo amministrativo con cui da
una parte si vietano (solo alcune) manifestazioni e dall’altra si consente che
in Venosa (con oltre 100 contagiati acclarati) si possano tenere fiere e
mercati con il rischio di esportare contagi e, contemporaneamente, con il
rischio che nuovi casi arrivino con gli ambulanti o dagli avventori dei comuni
vicini.
Il dato preoccupante è che, con un focolaio così
vasto, non si può non contemplare che ci siano state quanto meno delle
disattenzioni sulle norme di precauzione che erano dovute per legge. Inoltre,
se le notizie date da alcuni genitori dei ragazzi ricoverati (che parlano della
mancanza di DPI) sono vere, le parti responsabili della tutela della salute in
primis e l’amministrazione comunale in secondo luogo devono pretendere che chi
di dovere agisca velocemente per comprendere a fondo dove e in che modo un
sistema che dovrebbe ormai essere tarato ha invece, purtroppo, fallito.
La pandemia è sempre stata la scusa che questa amministrazione
pentastellata ha usato per bloccare tutto in questo periodo nascondendo così
tutte le loro manifeste incapacità amministrative, e adesso che dovrebbe
ricercare soluzioni e operare con decisioni anche drastiche, almeno nel
sollecitare Asp e Regione, proprio adesso, ancora una volta, il Sindaco e la
sua giunta non riescono a svolgere il ruolo per cui sono preposti. Non è
bastata l’esperienza della casa di riposo Sant’Antonio per far comprendere come
operare e adesso che purtroppo è accaduto l’impensabile bisogna correre ai
ripari; non si può pensare che solo gli operatori che nell’Istituto operano con
abnegazione ma anche con scarsità di mezzi (quali ad esempio dpi e forza lavoro)
possano fronteggiare il problema. Non si può pensare di abbandonare a se stessa
un’intera struttura con tanti ragazzi fragili e al contempo abbandonare un
intero paese considerato inoltre che, in questa attuale situazione, tra una
settimana riapriranno tutte le scuole. Due campagne di screening sono state
fatte in momenti forse meno critici e la risposta dei cittadini è stata
esemplare, ci sono nuove alternative per effettuare tamponi rapidi, insomma non
mancano i mezzi per una riapertura più sicura e per rassicurare le famiglie in
questo frangente ma ci sembra che si brancoli nel buio inermi.
Attendiamo ancora una volta il refrain di chi accusa le opposizioni di strumentalizzare i fatti ma siamo ormai assuefatti e rassegnati a questa che è l’unica risposta possibile da parte di questa amministrazione tentennante ed inefficiente!
Le Istituzioni devono una volta per
tutte svolgere il proprio ruolo e dare una mano altrimenti la nomea di “Venosa
città dell’accoglienza” si trasformerà in “Venosa città della inconcludenza ed
incapacità”.