Dispositivi informatici, Carlucci: a che punto il bonus acquisto?
La consigliera del M5s presenta una interrogazione per sapere quante domande siano pervenute e quante siano ancora da soddisfare
“Tra il dire e il fare, si sa, c’è di mezzo l’infinita burocrazia che affligge la macchina amministrativa. Era il 17 settembre 2020 quando la Giunta regionale della Basilicata ha approvato l’avviso pubblico ‘Contributo alle famiglie lucane con minori in obbligo scolastico per l’acquisto di beni e dispositivi informatici’ destinando a questa misura 3.785.525 euro. Un provvedimento quanto mai necessario e urgente. La pandemia, infatti, ha scoperchiato come un vaso di Pandora tutte le debolezze che attanagliano la nostra regione, dal sistema sanitario a quello dei trasporti fino al cosiddetto ‘digital divide’, ossia un divario digitale che non consente alla nostra Basilicata di correre come dovrebbe”.
Lo evidenzia la consigliera del M5s, Carmela Carlucci che aggiunge: “Così, centinaia di ragazze e di ragazzi sono stati costretti a inventarsi una didattica a distanza senza dispositivi adeguati, utilizzando il telefono di un parente (probabilmente impegnato nello smart working) e magari pregando affinché la connessione reggesse. Una condizione di disagio che è esplosa negli ultimi mesi, ma che serpeggiava da anni e su cui avevamo già portato la nostra attenzione. Dunque, bene ha fatto la Giunta regionale a concedere un contributo a fondo perduto fino a un massimo di 400 euro per l’acquisto di dispositivi informatici”.
“Ora – dice – sembrerebbe che le graduatorie degli aventi diritto siano state pubblicate a febbraio 2021, ma che, come si apprende dalle determine pubblicate, molte domande di anticipazione del contributo siano ancora inevase. Pertanto, ho interrogato il Presidente della Giunta regionale e l’assessore competente per conoscere lo stato di avanzamento dei lavori, per sapere quante domande siano pervenute e quante siano ancora da soddisfare. Oggi più che mai l’accesso a Internet non può essere un privilegio di pochi, ma un diritto universale. Escludere intere famiglie da questo diritto significa aumentare le disuguaglianze sociali, restringere le opportunità di fioritura e realizzazione della singola persona e ridurne la libertà di espressione”.
“Ricordiamo – conclude – che già nel lontano 2011 l’ONU ha dichiarato Internet un diritto civile. L’auspicio è che questa iniziativa di sostegno alla diffusione dei dispositivi informatici non sia solo un ‘episodio’, ma che si inserisca in un più ampio progetto di rafforzamento di quella infrastruttura digitale senza la quale la Basilicata rimarrà sempre in coda a tutte le altre regioni italiane ed europee”.