Libera: “Anche in Basilicata non sottovalutare la mafia” Il ricordo di Francesco Tammone, il poliziotto ucciso nel 1996
“Morì da eroe a soli 26 anni, in quella divisa che aveva sempre sognato e per la quale aveva lavorato per lungo tempo a Palermo, in servizio durante gli anni di piombo della mafia. I suoi sogni morirono con lui in una sera d’estate, nella città dove aveva chiesto di tornare, dove un anno prima si era sposato e dove un mese prima era nata sua figlia. Lui, originario di Albano di Lucania (Potenza), aveva lasciato il suo paese per entrare in Polizia”. Comincia così, in un comunicato, il ricordo di Francesco Tammone, il poliziotto ucciso a Potenza il 10 luglio 1996.
“Ricordare Francesco Tammone – è scritto nella nota – significa ancora una volta far sentire la nostra vicinanza ai suoi familiari, alla stessa Polizia, e allo stesso tempo ricordare che in Basilicata, il pericolo mafioso non si può assolutamente sottovalutare. Quando si muore per mano criminale si ha il dovere di ricordare, si ha il dovere di sottolineare la mai scontata relazione fra la memoria e l’impegno”. (ANSA).