Sequestro dispositivi protezione, M5s: Regione faccia chiarezza
In merito al maxi sequestro dei dispositivi di protezione dal Covid 19, i consiglieri regionali del M5s chiedono con una interrogazione che “la Regione chiarisca su quelli donati alle strutture lucane”
“Siamo ormai prossimi alla riapertura dei confini regionali dopo le lunghe limitazioni imposte a causa dell’emergenza coronavirus. La Basilicata ha resistito bene alla tremenda ondata di contagi e il peggio sembra essere passato. In un modo o nell’altro, grazie soprattutto alla professionalità degli operatori sanitari, si è alleggerito il carico sulle nostre strutture ospedaliere”.
E’ quanto affermato dai consiglieri regionali del Movimento cinque stelle Perrino, Carlucci e Leggieri, per i quali “Tuttavia sarà difficile dimenticare questo periodo intenso nel quale non sono mancate le gaffe di qualche amministratore ed i soliti sciacalli che nelle emergenze si trovano completamente a loro agio”.
“Non ci è sfuggita – sottolineano Perrino, Carlucci e Leggieri – la notizia di qualche giorno fa che riportava di un maxi sequestro di dispositivi di protezione dal Covid 19 eseguito dalla Guardia di Finanza e coordinata dalla Procura di Potenza. Al centro delle indagini vi sono le società SG Spa e Glamour Srl di Antonio Liseno, un imprenditore di Lavello che durante la fase più intensa dell’emergenza ha donato duecentomila mascherine a strutture sanitarie lucane all’inizio di aprile, tra cui Asp e Ospedale San Carlo. Sempre Liseno – aggiungono i consiglieri M5s – è stato strumento di propaganda per ‘la bestia’, attraverso la coppia Merra – Zullino e altri amministratori locali”.
“Ora, al netto della becera propaganda – affermano Perrino, Carlucci e Leggieri – occorre sgomberare il campo da qualsiasi preoccupazione per la salute pubblica visto che i duecentomila dispositivi, essendo stati donati alle nostre strutture sanitarie, potrebbero rappresentare un pericolo per la salute degli operatori sanitari e dei pazienti. Nell’augurarci che questo tipo di dispositivi non siano stati effettivamente utilizzati – concludono – abbiamo invitato la Giunta a chiarire sulle circostanze che sono sorte in seguito a questo tipo di donazione”.